Hand Made?

Cari amici,

oggi vi invito a spendere un pò del vostro tempo per leggere quanto qui scritto.

In questi giorni in rete circolano messaggi di questo genere: "Vi suggeriamo di acquistare i vostri regali di Natale da piccoli artigiani, da contadini della zona, da cooperative locali, nei mercatini della nostra città, nelle poche librerie rimaste, ... facciamo in modo che i nostri soldi arrivino a persone che conosciamo o che ci ispirano fiducia e non ai grandi centri commerciali e alle multinazionali, cosi facendo eviteremo di trasformare il Natale in una sagra delle merci".

Condivido in pieno questo spirito di solidarietà, ma in occasione vorrei puntualizzare alcuni punti che mi sembrano importanti quando si parla di "Hand Made".
Non voglio fare retorica e forse mi renderò ripetitiva di un concetto che molti di voi hanno ben chiaro.
In un momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo, probabilmente quanto vi scrivo potrà sembrare fuori luogo, ma io sono convinta del contrario. Nel corso di questo ultimo decennio ci siamo abituati a comprare sempre di più e sempre a meno prezzo, dimentichi di quella qualità e preziosità che distingue un certo tipo di produzione, che qui vorrei chiamare più poeticamente "creazione". In questi ultimi tempi è scoppiata la moda del "Hand Made", in certi casi anche discutibile. Bisogno di espressione? Necessità di riempire i vuoti creati dalla corsa ossessiva delle nostre società? Qualunque sia il motivo scatenante, il fatto sta che oggi, in contrapposizione a quanto ci propinano le nostre società del commercio e delle borse, molti sentono la necessità di riappropriarsi di una caratteristica fondamentale della cultura del nostro paese: "L'Artigianato".

Il "Fatto a mano" racchiude in sè diversi ingredienti: creatività, inventiva, progettazione, studio, amore...ma soprattutto tempo! Ed è su questo che vorrei si focalizzasse la vostra attenzione. "Il tempo" un ingrediente prezioso, un valore aggiunto, ed in particolar modo l'elemento che fa la differenza tra un "oggetto" realizzato in serie e una "creazione" fatta a mano. Voi mi direte, ma questo lo sappiamo già?...Si, vero! Questo lo sappiamo già, ma quale consapevolezza abbiamo nell'affermarlo? In certi casi nessuna, e lo dimostra la reazione di alcuni di fronte al "valore monetario" assegnato ad una creazione fatta a mano. Sulla base di ciò, mi sento di dire: "Riappropriamoci consapevolmente del vero valore delle cose. Le "cose" alle quali ci siamo abituati sono oggetti svuotati di ogni senso, realizzati in serie e spesso da gente sfruttata e offesa nella dignità di lavoratore, oggetti prodotti in quantità esorbitanti, ammucchiati in cesti dai cartelli accattivanti. Oggetti che ci hanno disabituato a distinguere la "Qualità" dalla "quantità".
Riabituiamoci alla vera QUALITA', quella che nasce dalle mani e dal cuore, quella fatta di genuine imperfezioni che nessuna macchina è in grado di riprodurre. Riappropriamoci del senso delle cose, acquistando anche meno, ma certamente "meglio"!


Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione, se volete lasciare un vostro parere ne sarò ben lieta!
Mariapia Gambino